Abbiamo davvero bisogno della quinta edizione speciale dello stesso libro?
- 14 feb
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Con l’aumento della popolarità del booktok, le case editrici hanno trovato un modo rapido e veloce per guadagnare di più, compiendo uno sforzo minimo.
Se fino a qualche anno fa le “edizioni speciali” erano davvero edizione limitate di titoli scelti con grande cura e attenzione, ad oggi abbiamo edizioni limitate di titoli (concedetemelo) mediocri, e che aggiungono poco o niente al valore iniziale del libro.
Nell’epoca del consumismo le aziende hanno capito che, pur di sentirci speciali, saremmo disposti a spendere qualsiasi cifra.
È una logica che non vale sono per il mondo dell’editoria, ma anche della musica (io sono una Swiftie accanita, ma anche io mi chiedo: abbiamo davvero bisogno di 6 edizioni dello stesso vinile?).
Come se non bastasse queste “Limited Editions” non hanno solo edges carini e colorati (i bordi del libro), o una copertina differente da quella classica che si trova in libreria; infatti, per invogliare il lettore ad acquistare, aggiungono anche capitoli bonus, differenti per ogni negozio in cui andrai a comprarlo.
È così che per Crescent City (ultimo libro di Sarah J. Maas) ci ritroviamo con cinque edizioni limitate, ognuna delle quali offre un capitolo bonus in base alla location dove viene acquistato (Target, Walmart, Barnes&Noble, Pam, e librerie indipendenti).
Sorvoliamo anche sull’ingiustizia verso noi poveri lettori stranieri, che, per poterci accaparrare un’eventuale Limited Edition, siamo costretti ad impazzire per trovare il modo di acquistare online con metodi che fanno impallidire anche i servizi segreti, o ritrovandoci a spendere cifre folli su siti come Vinted e simili.
La vera domanda è: è corretto raggirare così tante persone, tendenzialmente giovani, convincendole di avere bisogno di un qualcosa che in realtà hanno già?
Certo, questa è la base di ogni strategia di vendita, The Wolf of wall street insegna, per vendermi una penna, chiedimi di firmare qualcosa di punto in bianco. Crea quindi un bisogno per il quale io debba rivolgermi per forza a te. Ed ecco il perchè dei capitoli bonus. Io per poter leggere quella scena in più dei personaggi che amo devo per forza venire da te.
Ma tutta questa quantità di edizioni limitate non rende il possederle meno speciale?
Una cosa è speciale proprio quando rara, e, per quanto sia bello avere nella propria libreria edizioni esteticamente belle, non trovo giusto “costringere” il lettore a spendere sempre di più per poter leggere le storie che ama.
Io per prima sono spesso vittima di questo consumismo, vittima di una FOMO (fear of missing out) che mi porta ad acquistare più edizioni dello stesso libro.
Siamo sinceri, noi lettori abbiamo tendenzialmente poco autocontrollo quando si parla di libri, o le nostre pile della vergogna non sarebbero così imbarazzantemente lunghe. E le case editrici lo sanno bene, molto bene.
È per questo che apprezzo iniziative come la collana di Rizzoli gestita da La Biblioteca di Daphne, perchè porta in libreria dei titoli già curati esteticamente come se fossero delle edizioni limitate. Certo, forse costano leggermente di più rispetto ad altri, ma se calcoliamo tutto quello che andiamo a risparmiare evitandoci di comprare cinque edizioni diverse forse forse non è poi così male come idea.
Detto ciò, continuerò a comprare edizioni limitate dei libri che amo? Probabilmente si, ma vi prometto che cercherò di limitarmi ad edizioni veramente speciali.
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